Nucleo per adolescenti e giovani adulti

Nucleo per adolescenti e giovani adulti

(10 posti letto – nucleo cervino)

Codice Nucleo: SRP 1.1 B. Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti ad elevata intensità terapeutica, assistenziale e riabilitativa per adolescenti/giovani adulti (14-21 anni) L’esordio del disagio psichico avviene sempre più in età adolescenziale e frequentemente si assiste alla richiesta di aiuto da parte delle famiglie e dei servizi. Le stesse indicazioni agli approcci terapeutici evidenziano che, come per la maggior parte delle patologie psichiatriche, se l’intervento è precoce migliore è la prognosi. Si propone quale progetto di integrazione/diversificazione dell’offerta presso Residenza DAHU un nucleo specificamente dedicato a pazienti minorenni composto da 10 posti letto. L’accesso al servizio può essere successivo al ricovero ospedaliero presso strutture di Neuropsichiatria Infantile ovvero in SPDC. In alternativa l’accesso può essere richiesto dai servizi di NPI territorialmente competenti o su disposizione del Tribunale dei Minori. Il modello di lavoro proposto nel nucleo di Comunità prevede il coinvolgimento attivo dei diversi attori coinvolti (Case Manager, Famiglie, Servizi Sociali, Servizi NPI, istituzione scolastiche, formative e per il tempo libero del territorio, ecc.) con le quali viene condiviso il PTRP (Progetto terapeutico riabilitativo Personalizzato). L’equipe multidisciplinare procederà ad effettuare:
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    • Sul versante diagnostico, la valutazione delle autonomie, delle funzioni adattivo-relazionali e cognitive;
    • Sul versante terapeutico, attraverso psicoterapie individuali e di gruppo, neurofunzionali e cognitive nonché terapie farmacologiche, per fornire il necessario supporto al paziente durante tutto il percorso di cura;
    • Sul versante socio-riabilitativo, per il recupero e/o sviluppo delle autonomie di base, relazionali e gestione del controllo emotivo.

    Tali interventi possono prevedere inoltre, ad esempio attività occupazionale, laboratori per il potenziamento/recupero delle attività prassiche (ceramica, falegnameria, meccanica…), attività culturali (teatro, cinema…), addestramento pre-lavorativo.

    Il Nucleo dedicato agli adolescenti attua piani terapeutici per gravi disturbi psichiatrici in adolescenza in soggetti che necessitano di allontanamento dal proprio contesto di vita.

    La tipologia dell’utenza è costituita da ragazzi con disturbi psicopatologici importanti e/o con grave disagio socio-familiare le cui condizioni pregiudicano il permanere nel contesto familiare e/o educativo/formativo; nonché quei soggetti che sono entrati nel circuito giudiziario ma che sottendono situazioni di psicopatologia. Il momento della residenzialità permette di:

    • attuare interventi precoci in soggetti con patologia in fase di esordio che necessitano di una presa in carico strutturata; contenere e ridurre evoluzioni più gravemente disabilitanti.
    • decomprimere momenti di alta tensione familiare che innescano circuiti riverberanti di disagio.
    • far usufruire di un ambiente idoneo alla sperimentazione e allo sviluppo di positive situazioni di vita e di relazione, all’interno di un’assistenza globale che tenga conto sia dello spettro delle problematiche sanitarie sia dei bisogni socio-educativi.
    • ricostituire e organizzare attraverso una razionale sequenza di interventi, quella rete di supporto territoriale costituita dai diversi servizi (Istituzioni educative e scolastiche, Servizi Sociali, Dipartimento Materno Infantile, Agenzie di socializzazione, ecc.)

L’Équipe

L’equipe del Nucleo è multidisciplinare e comprende: Psicologo e Psicoterapeuta referente di nucleo, Neuropsichiatra Infantile, Psichiatra, Educatori, OSS, animatori, Infermieri, Dietista, personale volontario. L’equipe assume decisioni in relazione  alla gestione clinica e al progetto riabilitativo individualizzato dei pazienti inseriti nella Residenza.

L’équipe si riunisce settimanalmente, per discutere sia gli aspetti organizzativi che riguardano l’unità residenziale nel suo insieme, sia i progetti riabilitativi dei singoli pazienti, al fine di coordinare gli interventi terapeutico-riabilitativi e discutere le eventuali criticità. L’équipe è organizzata in modo da favorire una discussione interattiva in cui ogni partecipante è invitato a contribuire per l’area di sua competenza.

Al paziente vengono offerti: training quotidiano della cura di sé, training delle abilità sociali, training delle abilità lavorative di base mediante partecipazione alle attività della Residenza (cucina, lavanderia, pulizie, giardinaggio, cura dell’orto, etc.) e attività di gruppo a finalità psicoeducativa, espressiva, culturale e sportiva.

A CHI CI RIVOLGIAMO

Requisiti di processo di inserimento del minore

L’accoglienza sarà preceduta da una valutazione sull’opportunità/necessità del trattamento comunitario.

Preliminarmente all’inserimento infatti, viene richiesto al Servizio inviante di predisporre un’accurata relazione clinica sul paziente, per valutarne l’effettiva compatibilità con il trattamento comunitario.

L’inserimento coincide con la definizione di un progetto terapeutico individuale nel quale si definiscono in linea programmatica gli obiettivi sui quali lavorare, le modalità ed in via indicativa i tempi di realizzazione dello stesso, le regole della struttura da rispettare. Tale procedura viene gestita dal Referente di Nucleo insieme al Direttore Sanitario e con i servizi invianti, tenuto conto delle eventuali prescrizioni del Tribunale dei Minorenni, congiuntamente con il minore e con la famiglia d’origine o con chiunque altro abbia un ruolo significativo nelle possibilità evolutive della situazione in corso. L’accoglienza del minore è subordinata ad un percorso osservativo che prevede incontri tra i diversi soggetti attivi del progetto (minore, Servizio inviante, operatori della Comunità, famiglia) in cui si definiscono ruoli, competenze e responsabilità delle parti attrici coinvolte.

Dopo questo periodo iniziano la fase dell’inserimento e la partecipazione al programma terapeutico.

Il Progetto terapeutico riabilitativo personalizzato e gli interventi terapeutico riabilitativi – documento fondamentale del progetto di lavoro con il minore, vengono stilati, a seguito del periodo di osservazione del minore. I progetti prevedono rivalutazioni periodiche. 

Di seguito si riporta schematizzazione del processo.

  1. Ricevimento richiesta per inserimento minore e valutazione dell’idoneità svolta da medico e Referente di nucleo
  2. Accertata l’idoneità all’inserimento, si concordano e condividono con il servizio inviante e la famiglia gli eventuali obiettivi del progetto terapeutico
  3. Inserimento in comunità e fase di osservazione
  4. Stesura Progetto terapeutico riabilitativo Personalizzato
  5. Condivisione del PTRP con il minore e la famiglia

Il Progetto Terapeutico Riabilitativo Personalizzato (PTRP)

Il PTRP è l’insieme coordinato ed integrato degli interventi sociosanitari finalizzati a promuovere il benessere del minore e a rimuovere la situazione di rischio o di pregiudizio in cui questi si trova.

Il progetto indica  i tempi e le competenze di ciascun attore e tiene conto delle seguenti necessità:

  • Tempestività degli interventi;
  • Stabilizzazione delle condizioni del soggetto;
  • Cura, riduzione e possibilmente risoluzione, dei quadri psicopatologici;
  • Cura di sé, dell’ambiente ed autonomia di gestione della quotidianità;
  • Coinvolgimento diretto dell’utente con graduale passaggio da una condizione di de-resposabilizzazione ad una partecipazione responsabile e attiva alla vita comunitaria;
  • Avvio di un progetto integrato: terapeutico, riabilitativo, educativo per favorire il reinserimento dell’utente nel proprio contesto di vita;
  • Potenziamento delle funzioni adattivo-relazionali e cognitive, per consentire la miglior continuità di scolarizzazione, di socializzazione e di autonomia  del soggetto.
  • Concorso e partecipazione alla gestione dell’eventuale  quadro giudiziale;
  • Coinvolgimento, laddove possibile, della famiglia;
  • Coinvolgimento di steakholders (terzo settore, scuole di formazione professionale, attività sportive e socio formative) che possano contribuire a favorire il percorso progettuale in ambiente di vita esterno).

Contiene inoltre:

  • La valutazione diagnostica;
  • gli obiettivi da perseguire con l’inserimento del minore in comunità;
  • i tempi e i modi per l’eventuale rientro in famiglia;
  • le modalità di coinvolgimento della famiglia nel progetto
  • Una definizione preventiva dei tempi di permanenza presso la struttura
  • Le cadenze stabilite per le verifiche progettuali.

In generale il progetto:

  • Definisce gli esiti desiderati, le aspettative e le priorità del paziente (e quando possibile dei suoi familiari) e dell’intera équipe curante (della Comunità e il Servizio inviante).
  • Definisce, nelle linee generali, gli obiettivi a breve – medio – lungo termine, i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessarie al raggiungimento degli esiti desiderati;
  • E’ comunicato in modo comprensibile ed appropriato al paziente e ai suoi familiari.
  • E’ condiviso con tutti gli operatori coinvolti nel progetto stesso.

Il progetto, che entra a far parte della documentazione e della cartella clinica dell’utente, sarà periodicamente soggetto a verifica in degli incontri appositi, dove si rileveranno i risultati e le mete raggiunte, e dove verranno delineati eventualmente gli obiettivi successivi.

Di seguito riportiamo in sintesi gli obiettivi generali del progetto da attuare presso il Nucleo Minori  attraverso un ambiente accudente, supportivo e specialistico in grado di facilitarli.

Il progetto quadro

Il Progetto Quadro “tratta dell’insieme coordinato ed integrato degli interventi sociosanitari finalizzati a promuovere il benessere del minore e a rimuovere la situazione di rischio o di pregiudizio in cui questi si trova. Il progetto dovrà creare le premesse materiali, sociali e psicologiche per avviare un percorso riparativo individuale e familiare che favorisca l’adeguata ripresa del processo evolutivo del minore e riduca il rischio di uno sviluppo psicopatologico”.

Esso deve comprendere in particolare:

  • La valutazione diagnostica;
    gli obiettivi da perseguire con l’inserimento del minore in comunità;
    i tempi e i modi per l’eventuale rientro in famiglia;
  • le modalità di coinvolgimento della famiglia nel progetto
  • Una definizione preventiva dei tempi di permanenza presso la struttura
  • Le cadenze stabilite per le verifiche progettuali.

È l’équipe che progetta e realizza gli interventi destinati alla famiglia.

In generale il progetto:

  • Definisce gli esiti desiderati, le aspettative e le priorità del paziente (e quando possibile dei suoi familiari) e dell’intera équipe curante (della Comunità e il Servizio inviante).
  • Definisce, nelle linee generali, gli obiettivi a breve – medio – lungo termine, i tempi previsti, le azioni e le condizioni necessarie al raggiungimento degli esiti desiderati;
  • E’ comunicato in modo comprensibile ed appropriato al paziente e ai suoi familiari.
  • E’ condiviso con tutti gli operatori coinvolti nel progetto stesso.

Il progetto, che entra a far parte della documentazione e della cartella clinica dell’utente, sarà periodicamente soggetto a verifica in degli incontri appositi, dove si rileveranno i risultati e le mete raggiunte, e dove verranno delineati eventualmente gli obiettivi successivi. Nel processo di Valutazione del progetto verranno usati strumenti di valutazione scientificamente condivisi e approvati dal NPI responsabile clinico del settore adolescenti e del Direttore Sanitario della Struttura che oltre ad essere validi ausili nella stesura del profilo diagnostico, serviranno come re-test per monitorare l’andamento del progetto stesso.

Di seguito riportiamo in sintesi gli obiettivi generali del progetto da attuare presso il Nucleo Minori  attraverso un ambiente accudente, supportivo e specialistico in grado di facilitarli.

Area personale/ psicopatologica

Es. di aree da implementare:
  • Livello di autostima/grado di sicurezza personale
  • Capacità di autosservazione/autoanalisi
  • Capacità di esprimere emozioni/affetti
  • Capacità di tollerare le frustrazioni
  • Capacità di sottostare a regole contestuali
  • Livello di consapevolezza della propria situazione personale e relazionale

Area sanitaria

Es. di aree da implementare:
  • approfondimento diagnostico/strumentale
  • riduzione del danno
  • stabilizzazione farmacologica
  • whash hout

Area della competenza sociale e relazionale

Orientare e specificare la scelta da attuare con l’inserimento in Comunità ovvero:

  • Livello di autostima/grado di sicurezza personale
  • Capacità di autosservazione/autoanalisi
  • Capacità di esprimere emozioni/affetti
  • Capacità di tollerare le frustrazioni
  • Capacità di sottostare a regole contestuali
  • Livello di consapevolezza della propria situazione personale e relazionale

Area della cura di sé e dell’ambiente

Es. di abilità personali si intendono implementare con l’inserimento del minore in Comunità:

  • Igiene e cura personale
  • Mantenimento dell’ordine e del decoro dei propri spazi
  • Sperimentazione del minore in contesti sociali e aggregativi
  • Organizzazione del tempo libero

Relazioni familiari

Il rapporto con la famiglia è definito dal servizio inviante e dall’equipe clinica della comunità sulla base della storia personale e familiare, definendone il ruolo all’interno del progetto.

Conoscere le caratteristiche del contesto familiare da cui proviene ogni singolo paziente appare particolarmente utile nel contesto di un percorso riabilitativo, sia per meglio comprendere il mondo interiore e dunque la sintomatologia del paziente, sia per programmare un più efficace reinserimento del paziente nel suo contesto d’origine al termine del percorso  residenziale.

In fase preliminare all’inserimento, di norma, vengono costantemente informati e coinvolti i genitori/tutore, anche in accordo con le indicazioni del Servizio inviante. Vengono invitatati a visitare la Residenza già nelle prime fasi dell’inserimento e possono successivamente mantenere contatti con gli operatori per tenersi informati sull’andamento del percorso riabilitativo e per segnalare eventuali proposte o criticità.

Durante il percorso riabilitativo viene valutato, di volta in volta, se e come,  organizzare opportunamente le visite dei familiari in struttura e/o permessi di uscita e di permanenza al domicilio. I tempi e le modalità di visite e permessi domiciliari vengono discussi  settimanalmente in équipe.

Attività riabilitative del Nucleo Minori

Nel Nucleo Minori viene proposto un training individualizzato delle abilità ritenute centrali nel processo di crescita, fra cui:

  • Abilità per la cura del sé (igiene personale, psicoeducazione, attività fisica, ecc.);
  • Abilità della vita quotidiana (cucina, lavanderia, cura del sé e degli spazi, gestione economica, ecc.);
  • Abilità sociali (Social skills training, uscite risocializzanti, ecc.);
  • Abilità espressive (fotografia, giornalino di comunità, musica, arte, ecc.);
  • Abilità manuali (artigianato, falegnameria, cucito, giardinaggio, orto, ecc.);
  • Abilità ludico-ricreative e culturali (cineforum, gruppo giornale, ecc.).
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